“Il teatro”, come diceva Paolo Grassi, “è fra le arti la più idonea a parlare al cuore e alla sensibilità della collettività”, “dobbiamo pensare al teatro come ad un pubblico servizio accanto alla metropolitana o ai pompieri”.
Il Teatro antico resta oggi quello che è stato nell’intenzione profonda dei suoi creatori: il luogo dove una comunità liberamente riunita si rivela a se stessa, il luogo dove una comunità ascolta una parola da accettare o da respingere”.
Le tragedie tornano ad essere il rito dell’umano progresso e l’Italia, per sua fortuna, possiede i templi dove celebrare questi riti, tra le bellezze della sua terra, tornati a vivere per ridarci la poesia, la forma splendente delle antiche tragedie, delle quali ora ci darà anche il significato umano.
Tramite canti e versi, passati indenni per millenni, ci vengono tramandati i valori fondanti della cultura e della civiltà occidentale; il nostro compito, l’obiettivo di questo concerto, è tramandare a nostra volta.