Le voci della tragedia
Il Teatro Antico e la Tragedia
“Il teatro”, come diceva Paolo Grassi, “è fra le arti la più idonea a parlare al cuore e alla sensibilità della collettività”, “dobbiamo pensare al teatro come ad un pubblico servizio accanto alla metropolitana o ai pompieri”.
Il Teatro antico resta oggi quello che è stato nell’intenzione profonda dei suoi creatori: il luogo dove una comunità liberamente riunita si rivela a se stessa, il luogo dove una comunità ascolta una parola da accettare o da respingere”.
Le tragedie tornano ad essere il rito dell’umano progresso e l’Italia, per sua fortuna, possiede i templi dove celebrare questi riti, tra le bellezze della sua terra, tornati a vivere per ridarci la poesia, la forma splendente delle antiche tragedie, delle quali ora ci darà anche il significato umano.
Tramite canti e versi, passati indenni per millenni, ci vengono tramandati i valori fondanti della cultura e della civiltà occidentale; il nostro compito, l’obiettivo di questo concerto, è tramandare a nostra volta.
Il concerto
Il concerto “Chorós – le voci della tragedia” presenta le composizioni di Marco Podda per soli, coro ed orchestra scritte per il teatro antico dal 2005 al 2016, in un allestimento creato appositamente per il Festival Amenanos di Catania in una nuova orchestrazione con 42 esecutori sul palco tra cantanti, attori strumentisti e coristi.
Siamo oggi abituati ad assistere abitualmente a concerti live di musica da film, mentre è estremamente raro ascoltare e veder prender vita, in forma autonoma ovvero estratte dalla scena, composizioni dedicate al teatro di prosa per non parlare poi di quelle dedicate al teatro antico e classico.
Pillole di storia…
Dopo la prima metà del 1900 – dove grandi nomi quali Debussy, Pizzetti, Malipiero, Zandonai, Ghedini, Petrassi ed altri, utilizzavano le proprie composizioni, inizialmente concepite come musica occasionale per la prosa, in riedizioni esecutive assestanti – tali forme di concerto si sono diradate fino a scomparire definitivamente.
È curioso notare che tale fenomeno probabilmente non è dipeso tanto dall’attenzione del pubblico – che è sempre stata alta – ma forse dal fatto che la scrittura musicale per il teatro di prosa si sia discostata della composizione intesa come elemento artistico autonomo ed abbia assunto invece funzioni metalinguistiche di sound landscape, anche con l’utilizzo di abbondanti citazioni Pop ed etniche.
Proprio nel Teatro Antico di Catania con “Chorós” vi offriamo una sperimentazione sino ad ora unica nel suo genere, che vuole ridare autonomia e dignità alla musica “dedicata” alla tragedia è scritta esclusivamente per essa, la quale da sempre è basata sull’unità inscindibile di parola e di musica.
Il programma
Estratti dalle musiche di scena di Marco Podda per:
- Aiace (di Sofocle)
- Baccanti (di Euripide)
- Edipo Re (di Sofocle)
- Edipo a Colono (di Sofocle)
- Coefore (di Eschilo)
- Eumenidi (di Eschilo)
Direzione Marco Podda
Coro e strumenti – Cappella Tergestina